Una (noiosissima) polemica fra filologi: Trovato vs. Mecca


Paolo Trovato, che da qualche anno si occupa attivamente della Commedia dantesca, e in particolare della sua tradizione manoscritta in vista di una nuova edizione del poema, non ha decisamente gradito alcuni miei Appunti, sulla medesima questione, in cui chi scrive avanzava una proposta alternativa, e contestava - nel merito - alcune discutibili prese di posizione dello studioso (in particolare relative al presunto - molto presunto - archetipo della Commedia, e alla scelta dei codici-base per l'edizione, frutto di una drastica eliminatio e di un sostanziale accantonamento della strabocchevole massa dei manoscritti toscani, in pro di un numero risibile di codici, tutti peraltro di area settentrionale e stretti parenti del celebre Urb).
Come è la logica degli studi, chi propone nuove teorie avanza critiche e riserve nei confronti delle teorie avverse, cercando - legittimamente - di mettere in evidenza i punti deboli o problematici delle idee altrui: questa era l'intenzione dell'estensore degli Appunti, non certo quella di creare una diatriba personale.
Ma Paolo Trovato, con una acredine ingiustificata e del tutto fuori luogo, ha pensato bene di buttarla proprio sul personale, facendo del sarcasmo e dell'ironia gratuita e fine a se stessa, ma guardandosi bene dal replicare nel merito alle obiezioni puntuali e ai rilievi mossi alle sue proposte testuali. 
Decisamente una caduta di stile. 
Soprattutto da parte di chi si professa - o aspirerebbe ad essere - un maestro delle nuove generazioni, sia pure nel piccolissimo e ristretto campo delle lettere e degli studi filologici.
Non solo ho dovuto - a malincuore - replicare a mia volta, con il rischio, questa volta concreto, che il tutto degeneri in una modestissima e squallida querelle personale, degna più dell'osteria che dell'aula accademica; ma, a riprova dell'insensatezza dell'attacco di Trovato, alla mia si è aggiunta una nota del professor Enrico Malato, che - pur non condividendo, come è giusto e normale che sia, molte delle mie idee in merito alla tradizione della Commedia -, si è giustamente risentito per il tono denigratorio di Trovato che ha coinvolto malignamente anche la Rivista di Studi Danteschi, di cui Malato è Direttore responsabile, insieme ad altri studiosi molto noti.
Una brutta pagina. Ma soprattutto, ripeto, una caduta di stile da parte di un uomo che evidentemente si ritiene l'unico depositario della Verità, e che attacca a testa bassa chiunque osi pensarla diversamente da Lui, quale reo di lesa maestà.
Sopra l'ultimo numero della Rivista di Studi Danteschi (XVI, vol. 1, 2017), con la mia replica e la nota di Enrico Malato.

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