Dante e il Serventese romagnolo del 1277 (Nuova Rivista di Letteratura Italiana 8, 2005, 1-2, pp. 9-18)


Analisi di un (relativamente) poco noto Serventese romagnolo del 1277, attualmente nell'Archivio di Stato di Ravenna, con la segnatura Volume (o Registro) di Classe 12. Il componimento è letto alla luce di Inf. XXVII 19-57, il cui protagonista è Guido da Montefeltro, romagnolo; e della profezia dantesca del veltro (Inf. I 100 e sgg.), dimostrando una conoscenza del testo romagnolo da parte di Dante (fra l'altro il serventese, unico fra i testi oggi esistenti prima di Dante, ha la contemporanea triplice rime veltro / Feltro / peltro, come appunto nel secondo passo dantesco). La conclusione è che, essendo il Serventese romagnolo un testo di inclinazione politica ghibellina e che alludeva a una precisa area geografica compresa fra Feltre (Veneto) e Montefeltro (Romagna); anche Dante può, forse, aver alluso all'intera Italia settentrionale per indicare la provenienza del suo "veltro", regione dalla quale - per ragioni storiche contemporanee - più ci si poteva attendere un potente signore locale, vassallo dell'Imperatore (quale era, fra gli altri, Cangrande della Scala).

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